Da quando, quasi due anni fa, il governo guidato da Justin Trudeau ha trasformato il sogno della legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo e medico in realtà, gli occhi di tutto il mondo si sono concentrati sul Canada. Che è diventato, di fatto, il più grande esperimento politico, economico ed industriale sul tema.
Inutile negarlo: come tutti i processi “epocali”, anche questo si è rivelato difficile e turbolento. Se qualcuno pensa che una legge abbia dei poteri magici ha sbagliato a capire. La transizione dalle vendite illegali a quelle legali è un percorso che non si esaurisce in pochi giorni.
D’altra parte, per il governo canadese, togliere ossigeno alla criminalità organizzata, sottraendole una fetta di mercato importantissima come lo spaccio illecito di marijuana, è sempre stato l’obiettivo primarie, il motivo principale che ha mosso verso la legalizzazione.
Ebbene, dopo venti mesi, i risultati cominciano ad arrivare. E nulla hanno a che vedere con i fantasmi agitati dai proibizionisti che paventavano il rischio di un aumento smisurato dei consumi (che non c’è affatto stato, anzi).
La spesa delle famiglie canadesi per la cannabis legale nel secondo trimestre dell’anno ha superato per la prima volta il mercato illegale, mettendo una pietra miliare significativa per l’industria della cannabis legale.
Statistics Canada ha dichiarato venerdì che la spesa delle famiglie canadesi per la cannabis ricreativa ha raggiunto $ 648 milioni nel secondo trimestre del 2020, con un aumento del 74% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel frattempo, la spesa per la cannabis medica è rimasta invariata a $ 155 milioni nel secondo trimestre.
La spesa delle famiglie canadesi per la cannabis illegale è scesa a un nuovo minimo di $ 784 milioni nel secondo trimestre, ha aggiunto StatsCan. Nel complesso, il mercato legale della cannabis rappresenta ora il 50,5% di tutte le spese legate all’erba in Canada.
Si tratta di un risultato straordinario, che dovrebbe essere preso ad esempio da chi – anche e soprattutto in Italia – si riempie la bocca di belle parole contro la mafia e poi non fa nulla per combatterla davvero, partendo da quella che è la principale attività economica delle organizzazioni criminali: lo spaccio di quella che, incredibilmente, si continua a considerare droga.