ROMA (Public Policy) – Dalla stretta sui cannabis shop alla liberalizzazione: la XVIII legislatura potrebbe cambiare radicalmente, nel giro di qualche mese, il suo orientamento. Solo qualche mese fa il ministro dell’Interno uscente Matteo Salvini annunciava l’intenzione di voler rivedere la legge 242 del 2016, che ha aperto la strada alla coltivazione e al commercio della canapa sativa (la pianta a basso contenuto di thc, dunque non una droga), minacciando la chiusura dei cannabis shop. Adesso con la nuova maggioranza Pd-5 stelle le cose potrebbero cambiare presto, almeno stando alla storia parlamentare degli ultimi anni e alle proposte di legge depositate dalle due forze politiche.
Sul tema della cannabis le proposte Pd depositate finora sono tre: una al Senato, a prima firma Tommaso Cerno; e due alla Camera, una a prima firma Enza Bruno Bossio e l’altra Nadia Ginetti. Tutte e tre le proposte propongono la depenalizzazione e la liberalizzazione del possesso e del commercio della pianta. Anche il Movimento 5 stellefinora ha depositato tre poposte di legge, tutte e tre in Senato: una a prima firma Matteo Mantero e le altre due a prima firma Lello Ciampolillo. La prima è molto simile alle proposte Pd ed è la più conosciuta delle tre perché venne depositata dal senatore M5s nei giorni in cui montava la polemica sulla ventilata chiusura dei cannabis shop, attirando le critiche dello stesso Salvini. I due ddl a firma Ciampolillo puntano solamente a consentire la coltivazione personale di cannabis (una restringe il campo all’uso terapeutica; l’altra lo apre a tutti quelli che lo desiderano). Tra le pdl a favore di una legalizzazione bisogna tenere conto anche della proposta presentata alla Camera da Leu (prima candidata ad entrare nella nuova maggioranza, dopo Pd e 5 stelle) e della proposta di legge popolare depositata più di un anno fa (visto che il Movimento 5 stelle si è sempre dichiarato favorevole a dare priorità a queste pdl).
La storia parlamentare recente offre un’altro spunto a supporto di quanti volessero scommettere su una possibile normativa targata Pd-M5s. Nella scorsa legislatura, a luglio 2017, quando la maggioranza Pd-Ncd votò insieme a Forza Italia per lo stralcio dalla pdl sulla cannabis della parte relativa alla legalizzazione (lasciando in piedi solo quella relativa all’uso terapeutico) il Movimento 5 stelle votò insieme ai Radicali a favore del testo alternativo, quello proposto da Daniele Farina di Sinistra italiana (oggi parte di Leu). In questa legislatura nessuna delle proposte di legge sul tema ha ancora iniziato l’esame ma con la nuova maggioranza le cose potrebbero cambiare.
Convergenza simile potrebbe essere trovata sul tema della canapa, riguardante direttamente il mondo agricolo e del commercio. In questa legislatura la questione è stata affrontata solo attraverso atti di indirizzo. Le commissioni Affari sociali e Agricoltura a Montecitorio da diversi mesi hanno iniziato l’esame di una serie di risoluzioni: alcune (come quella di FdI) per cercare di frenare il nuovo business aperto dalla legge del 2016; e altre (in testa Pd e Leu) per cercare di sviluppare il settore chiedendo prima di tutto norme chiare, a cominciare dal tema della vendita delle infiorescenze e della quantità di thc negli alimenti a base di canapa. Le commissioni finora hanno svolto solo audizioni senza arrivare all’approvazione degli impegni, a causa delle divergenze tra Lega e 5 stelle, con i primi più favorevoli all’impostazione di FdI ed i secondi più vicini alle posizioni di sinistra.
Il presidente della commissione Agricoltura Filippo Gallinella (M5s), parlando a Public Policy, ha già annunciato di avere “voglia di trovare una soluzione per permettere agli agricoltori di poter vendere le infiorescenze alle ditte che fanno estrazione“. Convergenza, d’altra parte, già sperimentata a marzo di quest’anno, quando in aula del Senato la maggioranza votò a favore della mozione Pd che chiedeva all’Esecutivo di impegnarsi per l’emanazione dell’atteso decreto sul thc negli alimenti e – tra le altre cose – su “una nuova regolamentazione sia per la coltivazione che per la commercializzazione della canapa”.
Per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa sono state presentate ben 4 proposte M5s, due alla Camera (a prima firma Castaldi-Cunial) e due al Senato (sempre a prima firma Mantero-Ciampolillo). A luglio Mantero ha presentato la richiesta d’urgenza per la sua proposta a favore del settore canapicolo, per consentire in particolare la vendita delle infiorescenze. La richiesta è stata sottoscritta da quasi 50 senatori M5s e se approvata consentirà una discussione in tempi rapidi del ddl. Alla riapertura dei lavori dell’assemblea di Palazzo Madama la richiesta d’urgenza dovrebbe essere messa ai voti. Proprio questa potrebbe essere la prima occasione in cui la nuova maggioranza potrebbe segnare il cambio di passo della legislatura. (Public Policy)