Cannabis e legalizzazione, argomenti che tornano a scaldare la politica. «Quella di Salvini sulla chiusura dei negozi è solo l’ennesima bomba di distrazione di massa. Non sono mai stato a favore della legalizzazione della cannabis». Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti a proposito della stretta sui “canapa shop” (subito dopo la revoca del sottosegretario leghista alle Infrastrutture, Armando Siri) lanciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Eppure in parlamento si contano nove proposte sulla cannabis (3 del Pd, 3 del M5s, una di Leu, una del Misto e una di iniziativa popolare). E Pd e M5S sono uniti sulla richiesta di legalizzazione.
Salvini ha chiesto al leader M5s Luigi Di Maio che «il senatore dei 5 Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera», perché «non è nel contratto di governo e non voglio lo Stato spacciatore». Ma Matteo Mantero, primo firmatario di una proposta di legge con «disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati», si è detto indisponibile. «È una richiesta un po’ assurda visto che proviene dal Ministro dell’Interno. La Costituzione dice che i parlamentari hanno la loro indipendenza dal governo» ha replicato Mantero, che ha parlato di «battaglia storica dei 5S» e di «battaglia di buonsenso». Da segnalare anche la proposta di legge analoga del senatore M5s Lello Ciampolillo, che legalizza la coltivazione domestica di cannabis per uso personale, nonché «la detenzione dei prodotti da essa ottenuta» .
Ma anche il Pd, malgrado la contrarietà del segretario Zingaretti, ha presentato tre proposte di legge a favore della legalizzazione. Una, prima firmataria la senatrice Vincenza Bruno Bossio, contiene, come quella Mantero, «disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati. E tra le altre cose depenalizza «la cessione gratuita a una persona maggiorenne e le cessioni di piccole quantità di cannabis finalizzate al consumo personale tra soggetti minori».
Un’altra (prima firmataria Nadia Ginetti) contiene «disposizioni in materia di impiego farmaceutico e medico della cannabis e legalizzazione della coltivazione, detenzione e consumo personale della stessa e dei suoi derivati». La proposta è di legalizzare il consumo personale e in privato di cannabis e derivati per gli adulti; consentire anche la coltivazione individuale di cannabis, a determinate condizioni (comunicazione all'Agenzia delle dogane e dei monopoli, e fino a cinque piante); rendere lecito detenere corrispondenti quantitativi di cannabis (fino a 5 grammi). La normativa non contempla pertanto una liberalizzazione della produzione della cannabis, ma al contrario una produzione e vendita in regime «autorizzatorio».
Ancora più permissiva la proposta di legge firmata dal senatore dem Tommaso Cerno (con «norme per la regolamentazione legale della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e dei suoi derivati») che abolisce ogni tipo di sanzione penale e amministrativa per l'uso e per il possesso personale delle piante e sostanze oggi illecite. Una volta legalizzata la produzione della pianta della cannabis, «essa deve essere consentita anche per fini non di lucro, per un consumo personale o collettivo, da praticare in luoghi deputati o in private abitazioni».